Abruzzo, i lavoratori della sanità in presidio alla Regione: basta appalti, senza diritti non possiamo combattere il Covid-19
Ormai non è più una novità, l'emergenza Covid-19 ha messo in evidenza la necessità di potenziare il sistema sanitario nel nostro Paese e nella nostra Regione. Da anni chiediamo la reinternalizzazione nel pubblico dei servizi sanitari in appalto ai privati. Da mesi siamo in attesa della convocazione al tavolo tecnico proposto dall'Assessore regionale alla Salute N. Verì, ma ad oggi, dopo continui rinvii, della volontà di risolvere la questione sembrerebbe non essere rimasta alcuna traccia.
Gli operatori sanitari e il personale di mense e pulizie assunti dalle cooperative e aziende in appalto, e che svolgono le loro mansioni negli ospedali pubblici, sono di fatto lavoratori di Serie B. Pur lavorando fianco a fianco con i colleghi ASL, non hanno le stesse tutele, gli stipendi sono a ridosso della soglia di povertà e sono costretti a subire un'organizzazione lenta e macchinosa.
Da mesi sono ferme sia le chiamate per l’avviso pubblico relativo alle assunzioni di OSS per l’emergenza sanitaria, sia le procedure per il concorso OSS mirato a soddisfare il fabbisogno degli ospedali abruzzesi.
I lavoratori della sanità per mesi invece sono stati chiamati eroi, quando era necessario sostenerli attraverso i fatti, attraverso l'utilizzo di risorse presenti ma non utilizzate che avrebbero dovuto valorizzare il lavoro di tutto il personale della sanità e tutelare i cittadini in un momento storico estremamente difficile da affrontare a causa della Pandemia.
Siamo stanchi di aspettare, senza diritti non possiamo combattere il Covid:
• Per una organizzazione migliore del sistema sanitario regionale;
• Per una tutela maggiore di noi operatori in appalto;
• Per una qualità dei servizi all'altezza dei cittadini e dell'emergenza.