ASL Lanciano Vasto Chieti, USB: raddoppiano i debiti e peggiora il servizio

Chieti -

È un dato di fatto che la sanità pubblica sia in progressivo smantellamento, a favore dei privati e del profitto, ad opera dei governi di ogni colore politico succedutisi negli ultimi decenni. Anche l’Abruzzo ha da tempo ceduto a questa deriva, con l’ulteriore demerito dello stato debitorio che accomuna le ASL regionali. Tuttavia, se alcune aziende riducono il dissesto, a scapito di qualità e quantità delle prestazioni, la ASL Lanciano Vasto Chieti è riuscita a fare peggio. Come certificato dal recente giudizio dei magistrati contabili della Corte dei Conti abruzzese, “Dalla lettura dei dati, ancorché provvisori, emerge, rispetto al 2022, un decremento del risultato negativo di esercizio per tutte le Aziende, tranne che per quella di Lanciano Vasto Chieti che passa da euro -23.920.825, nel 2022, ad euro -47.972.381, al IV trimestre 2023”.

In sintesi, senza alcun miglioramento percepibile in termini di servizi resi, con l’aumento della mobilità passiva per farsi curare in altre regioni e nessuna soluzione per l’endemica problematica delle liste d’attesa, questa Azienda è riuscita a raddoppiare il suo debito nel 2023.

Nel giudizio citato, per quanto attiene alle liste d’attesa, i magistrati sottolineano: “come l’abbattimento dei tempi d’attesa debba rappresentare uno degli obiettivi prioritari delle Aziende sanitarie, soprattutto per gli effetti diretti su gran parte della popolazione, tanto da essere percepito come uno dei maggiori problemi nell’ambito dei servizi sanitari. Spesso lunghi tempi di attesa si traducono in rinuncia alla cura o in aggravio di condizioni di salute ovvero al ricorso alla sanità privata a pagamento”. Obiettivo che non ci pare centrato, non solo dall’azienda chietina, ma neppure dalle altre ASL abruzzesi. Si prospetta una soluzione a livello di legislazione nazionale ma, da quanto leggiamo, è solo fumo negli occhi.

I cittadini e i nostri iscritti da tempo segnalano le carenze delle strutture sanitarie chietine nel rispondere alle richieste dell’utenza. Condizione che – purtroppo – si coniuga con le anomalie radicate all’interno dell’amministrazione. Non a caso, lo scorso 13 marzo, la nostra organizzazione sindacale ha inviato una circostanziata segnalazione, oltre che alla Corte dei Conti abruzzese, anche al Ministro della Salute, all’assessore regionale Nicoletta Verì e all’Ispettorato per la Funzione Pubblica. L’esposto analizza una lunga serie di criticità a carico della gestione dell’ente e ne riporta con esattezza gli effetti plurilesivi in capo a svariate procedure attuate dalla ASL. Anomalie che, peraltro, rappresentano solo la punta dell’iceberg. Auspichiamo che gli organi di controllo e gli enti preposti, nonché ministro e assessore regionale, intervengano tempestivamente e in modo incisivo su quanto segnalato.

Fa piacere che i sindaci di Chieti, Atessa, Vasto, Casoli e Gissi, riuniti in comitato, abbiano riscontrato che la ASL Lanciano Vasto Chieti sia la peggiore d’Abruzzo, sottolineando anche l’aumento della mobilità passiva.

Per USB è necessario riportare nel dibattito politico il tema del servizio pubblico e della sanità pubblica, praticando una reale inversione di rotta e arrestando il processo di smantellamento in atto. Diversamente non non è e non sarà possibile garantire ai cittadini abruzzesi un servizio sanitario efficiente e in tempi giusti.


Unione Sindacale di Base
Federazione Abruzzo e Molise
pescara@usb.it