Gigafactory Molise, USB: il risveglio della bella addormentata!

Campobasso -

Nel settembre 2023 l’USB aveva partecipato ad un incontro sindacale con il Presidente della Regione Molise esprimendo tutte le preoccupazioni possibili perché era chiaro che la realizzazione della Gigafactory era una foglia di fico che Stellantis utilizzava per mascherare un progressivo disimpegno sulle produzioni meccaniche nello stabilimento di Termoli.

Oggi tutti gli altri sindacati, che allora erano relativamente tranquilli, e la Regione Molise, si sono svegliati dal torpore scontrandosi con una cruda realtà: Stellantis chiude reparti ricorrendo ad ammortizzatori sociali e contestualmente ACC rinvia a tempi imprecisati l’avvio della Gigafactory.

L’auspicio del Presidente della Regione di scorporare il progetto dal tavolo ministeriale su Stellantis era solo una desiderata perché era palese che non conveniva al governo, che metteva sul piatto tra i 400 e i 600 milioni di euro del PNRR, e neppure a Stellantis che utilizza l’impianto come contropartita nella complessiva trattativa sugli stabilimenti italiani.

Riteniamo ancora fondamentale che tali investimenti vengano realizzati con garanzie occupazionali per i dipendenti Stellantis e ambientali per il territorio, ma ora è imprescindibile occuparsi delle ripercussioni economiche che colpiscono i lavoratori che tornano a subire gli ammortizzatori sociali dopo averli patiti massicciamente negli ultimi 10 anni con perdite salariali non indifferenti.

Regione e Governo creino un fondo che sostenga i lavoratori del settore automotive che integri l’assegno CIGS fino al 100% del salario, inizino ad incentivare la riduzione dell’orario lavorativo settimanale a 32 ore a parità di salario e mettano mano ad una legge contro le delocalizzazioni, che sono in atto anche nello stabilimento Stellantis di Termoli, in quanto alcune produzioni vengono semplicemente spostate in altri paesi e non perché a fine produzione.

Adesso che sembra che in tanti si siano svegliati, auspichiamo che finalmente ci sia una presa di coscienza sulla gravità della crisi del settore automotive che rischia seriamente di scomparire dal paese dopo esser stato per quasi un secolo un punto di forza per la nostra economia.

Non ci appassiona il ruolo di quelli che “l’avevamo detto” ma è ora di uscire dal mantra delle relazioni concertative che hanno portato negli ultimi decenni risultati disastrosi per i lavoratori e per tutto il territorio.

Campobasso, 16/09/2023

 

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