Giustizia, a Pescara Orlando contiene le spese regalando ai privati 60mila euro l'anno
Il 20 settembre e il 17 novembre l’Unione Sindacale di Base scrive al ministro della Giustizia Orlando per denunciare lo sperpero di denaro pubblico in corso a Pescara in due uffici che dipendono dal suo ministero.
L’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di via Chiarini (che si occupa di chi deve scontare una pena fuori dal carcere), svolge la sua attività in uno stabile di proprietà privata, pagando da più di 10 anni un canone annuale di circa 60.000 euro.
Un altro ufficio del ministero della Giustizia, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Pescara, viene contemporaneamente soppresso per effetto della riforma voluta dallo stesso Orlando - in nome della riorganizzazione degli apparati amministrativi con il contenimento della spesa di gestione - e le sue competenze vengono trasferite al Provveditorato Regionale del Lazio, Abruzzo e Molise di Roma.
Chi occuperà gli spazi occupati dall’ex Provveditorato di Pescara? L’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna diranno in molti, visto che già paga un affitto per la propria sede. E invece no! I locali resisi disponibili vengono ceduti al carcere di Pescara per ospitare gli uffici amministrativi che a loro volta già dispongono di spazi di proprietà nell’istituto penitenziario.
L’Unione Sindacale di Base ha chiesto al ministro e ai capi dei due dipartimenti che sovrintendono agli uffici coinvolti, i motivi di questo “bizzarro incremento di metri quadri” a favore di chi già dispone di spazi propri e a discapito chi invece è costretto a spendere denaro pubblico per poter svolgere i propri compiti istituzionali.
Ad oggi non abbiamo ricevuta nessuna risposta dalle istituzioni interpellate.
Comprendiamo che all’Amministrazione Penitenziaria il benessere dei propri dipendenti sta veramente a cuore e che concedere loro spazi confortevoli in cui lavorare rientri nelle missioni che si propone, ma tutto ciò non può andare a discapito di altri che si trovano ad operare ai limiti della decenza.
Vogliamo ricordare a chi si prende queste responsabilità che se è importante risparmiare, lo si deve fare non solo quando si parla di stato sociale, sanità, trasporti, scuola, lavoro, ecc. e che costringere altre amministrazioni a “buttare” soldi pubblici dalla finestra costituisce danno all'erario.
Rammaricati per quanto sta accadendo, restiamo sempre più convinti che una vicenda, che si può risolvere con un po' di buon senso, non debba concludersi con l’ennesimo sfregio nei confronti dei soliti “sfigati”.
Dalle ultime notizie raccolte, ci risulta che all’interno dell’ex Provveditorato Regionale di Pescara si sta dando atto all’ennesimo trasloco (ne era avvenuto uno in precedenza, con i relativi costi economici e lavorativi) da una palazzina già utilizzata ad un’altra (quella più grande, che potrebbe essere destinata ad altre amministrazioni bisognose). Qual è lo scopo di tutto ciò?
Siamo in attesa di risposte.