Incontro pubblico su salute e sicurezza in Stellantis a Lanciano
Nella cornice della Sala di Conversazione “Benito Lanci”, presso il complesso storico del Comune di Lanciano, si è svolto un importane Incontro Pubblico su " Salute e sicurezza in Stellantis".
Il perché di questo Convegno è da ricercarsi nella volontà effettivamente espressa al nostro sindacato da molti lavoratori del settore metalmeccanico, di voler cercare di approfondire, con professionisti medici, avvocati ed ergonomi i motivi di fondo, ed i perché, delle peggiorate condizioni di lavoro negli stabilimenti ex FCA oggi Stellantis Italia negli ultimi 10/12 anni.
L’immagine simbolo sul manifesto del Convegno richiama alle ‘Catene di Montaggio’ del bellissimo film “Tempi Moderni” dove 88 anni fa un grande Charlie Chaplin interpretava in modo ‘tragicamente ironico’, ciò che poteva rischiare di diventare una persona quotidianamente addetta al lavoro in serie.
Anche se all’interno di un crescente contesto di sfruttamento del capitalismo, le catene di montaggio sono purtroppo risultate quasi indispensabili nei decenni a seguire affinché ‘pane e lavoro’ fossero garantiti a generazioni di lavoratori e famiglie, non va nascosto che è stato e tutt’ora è un lavoro alienante, spersonalizzante e di grande sacrificio perché estremamente vincolante.
Negli anni ’60 la lotta congiunta e solidale di un grande movimento di lavoratori, soprattutto della Fiat, grazie ai famosi Consigli di Fabbrica e a mesi e mesi di scioperi, riuscì a strappare al ‘padrone’, un famoso accordo, quello del 5 agosto 1971, che per l’ambito specifico di una seria regolamentazione della metrica, prevedeva un'inizio di ‘umanizzazione’ del lavoro sulle catene di montaggio, dove lavoratori e lavoratrici, nel rispetto all’essere ‘persona’, non poteva esser ‘saturata’ oltre l’87% del tempo di lavoro con un Fattore di Risposo minimo del 6%
Nei decenni a seguire il movimento operaio è andato scemando, anche a causa di complicità tra grandi imprese come Fiat e i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, e le spietate leggi di mercato hanno fatto in modo che si tornasse a falcidiare e tagliare tempi delle lavorazioni per contenere costi a scapito della salute psicofisica dei lavoratori, riportando la disumanizzazione sulle catene di montaggio.
Non possiamo non ricordare per questo gli accordi:
- Sevel del 1981 dove ad esempio per una percentuale di saturazione massima applicabile alla persona del 91,11%, era previsto un Fattore minimo di Risposo del 3% rispetto al 6% previsto dall’accordo del 1971;
- Melfi del 1993 (Fabbrica Integrata Just in Time) nel quale sia nell’organizzazione del lavoro, che tra l’altro prevedeva esplicitamente un drastico ‘taglio dei cosiddetti tempi morti’ (che in realtà non erano altro che indispensabili tempi di recupero), sia nei rapporti sindacali, in quanto apriva il percorso della concertazione che ci consegnava allo pseudo sindacalismo odierno, si materializzarono sensibili peggioramenti delle condizioni lavorative;
- CCSL del 2010, che comprendeva l’introduzione della metrica di lavoro dell’Ergo – Uas, che permetteva un ulteriore taglio del Fattore di Risposo portandolo all’1% su gran parte delle postazioni di lavoro e una saturazione del tempo ciclo di lavoro massima assegnabile al 99%, facilmente superabile logicamente oltre il 100% da operazioni in più da effettuare nei veicoli cosiddetti speciali.
Senza entrare in ulteriori dettagli, quest’ultimo stato di cose sta certamente determinando in questi ultimi anni, in ambiti di produzione piena, come ad esempio quello di ex Sevel, un sostanziale aumento di patologie muscolo – scheletriche, casi di Stress Lavoro Correlato, ecc., sia riconosciute che in fase di riconoscimento. Situazioni queste che da noi di USB furono previste e denunciate fin dal 2011 a mezzo di comunicati, scioperi, esposti, con frequenti, e purtroppo inevase, richieste di confronto in tavoli tecnici.
L’approfondimento tecnico e medico - legale di un tale stato di cose, necessario per salute e sicurezza dei lavoratori, è stato utilissimo e si è rivelato come un momento di formazione e di ‘alta cultura sindacale’. Per questo si ringraziano:
- la dott.ssa Anna Rita Pecoraro (medico dirigente INAIL CHIETI),
- il dott. Francesco Tuccino Ergonomo e Studioso di metriche ed Organizzazione del Lavoro (Rete Iside e USB Nazionale),
- il dott. Claudio Mendicino (ex Dirigente, attualmente in pensione, presso l’ATS di Milano),
- l'avv. Carlo Guglielmi (giuslavorista CeinG),
- Giordano Spoltore (Coord. Slai Cobas Chieti),
che hanno dato un contributo importantissimo all'incontro fornendo nozioni e informazioni utili a tutti i lavoratori. Di fondamentale importanza sono state le nozioni relative a: procedure di sorveglianza sanitaria sui lavoratori, su malattie professionali, su ’Ergo Uas e sui risvolti che riguardano tali tematiche per l’utilità che rivestono in un contesto lavorativo dove si riscontra un numero importante di addetti con problematiche fisiche.
Si ringraziano tutti i lavoratori, ed i partecipanti, che hanno ancora la curiosità di comprendere le dinamiche della vita lavorativa e che si adoperano, con volontà e proposte, per renderla migliore.
A breve un video con il montaggio di importanti stralci dell’Incontro Pubblico, sarà fruibile sui nostri media e social nazionali.
USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise