L’ingiustizia per Cristian è fatta
La morte di Cristian Terilli avvenuta in ex Sevel (oggi FCA Italy) il 3 gennaio 2020, ha mostrato il cinismo del sistema degli appalti presente in tanti ambiti del mondo del lavoro odierno. Tale sistema antepone gli interessi economici alla sicurezza dei lavoratori. Cristian quel maledetto giorno si trovava all’interno dello stabilimento Sevel e qualcosa non è andato come sarebbe dovuto e non per proprie responsabilità.
In questi giorni il Tribunale di Lanciano ha emesso la prima sentenza sul procedimento a carico del responsabile legale della ditta in subappalto, che si è avvalso del rito abbreviato in merito all’accusa di omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, della quale Cristian era dipendente: 1 anno e 6 mesi di reclusione con pena sospesa. Gli altri 2 rinviati a giudizio vedranno l’inizio del processo a settembre mentre la posizione dei vertici Sevel era stata archiviata.
Tanto vale la vita di un lavoratore? Questa sentenza è l’ennesima dimostrazione che l’attuale legislazione crea ingiustizia, altro che giustizia. Sia chiaro che il dito non va puntato sulla magistratura che applica la legge ma sulla legislazione attuale in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e quella inerente la regolamentazione degli appalti, che l’attuale governo ha pensato bene di modificare nei mesi scorsi in senso opposto a quanto richiede la drammatica situazione degli infortuni mortali e non.
Il bollettino ufficiale emesso nei giorni scorsi dall’INAIL sugli infortuni in Abruzzo nel 2022 è la fotografia di una situazione inaccettabile: quasi 15.686 infortuni (nel 2021 erano stati 11.413) di cui 41 mortali (21 erano quelli del 2021).
L’USB da anni chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e nel mese di aprile ha presentato alla Camera dei deputati la proposta di legge che prevede come pena minima 10 anni di reclusione perché morire sul lavoro non è mai un caso ma ha delle responsabilità ben precise.
Le responsabilità sono da ricondurre anche alla politica regionale in quanto da tempo richiediamo il potenziamento degli organi di controllo delle ASL e una loro riforma strutturale per effettuare vera prevenzione e non controlli ex post.
Nel mese di dicembre del 2022, in occasione di un presidio al palazzo regionale a Pescara, avevamo inviato nostre proposte in merito a tutti i gruppi consiliari ma nulla si è mosso e tantomeno nulla è cambiato.
Senza decisioni drastiche purtroppo continueremo ad assistere alla carneficina in atto e potremo solo indignarci per sentenze che hanno il sapore di ingiustizia.
Il Responsabile Federazione USB Abruzzo e Molise
Luigi Iasci
Il Responsabile USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise
Romeo Pasquarelli
Il Responsabile USB P.I. Abruzzo e Molise
Teodoro Pace
Pescara, 28.05.2023