Morire di lavoro nel 2023: continua la mattanza in Abruzzo!
Il 16 febbraio un lavoratore ha perso la vita lavorando ed un altro è rimasto ferito nell’esplosione di un ordigno nella fabbrica di fuochi d’artificio Di Blasio Elio Fireworks a Caprafico (Teramo). Dino Trignani, 63 anni, non è tornato a casa, così come altri 7 lavoratori abruzzesi (compresi quelli deceduti in itinere) dall’inizio dell’anno.
Nel 2022 sono stati in 48 a morire (compresi quelli in itinere), oltre 13.000 gli infortuni denunciati, a cui vanno aggiunti quelli non denunciati, e l’USB lo scorso 2 dicembre ha manifestato sotto gli uffici della Regione Abruzzo a Pescara per chiedere interventi urgenti.
Nell’occasione avevamo inviato a tutti i gruppi politici della regione Abruzzo un documento con le nostre proposte per fermare quella che è una vera e propria mattanza. Una nostra delegazione fu ricevuta dai gruppi consiliari del PD e del M5S mentre dagli altri gruppi solo silenzio. Recentemente l’Assessore alla Salute ha istituito un comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro a cui abbiamo chiesto di essere convocati.
È ora di smetterla con le parole di circostanza, è necessario agire: bisogna introdurre il reato di omicidio sul lavoro, potenziare gli enti di controllo assumendo figure professionali specifiche, prevedere una rotazione periodica dei responsabili degli Enti di controllo, potenziare la figura dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e prevedere l’obbligatorietà dell’elezione degli stessi, aumentare sensibilmente il numero dei controlli preventivi, introdurre controlli certificati sui macchinari utilizzati dalle aziende con revisione periodica obbligatoria come per le auto, ecc.
Bisogna cambiare passo perché la sola formazione ai lavoratori sulla sicurezza, mantra delle altre organizzazioni sindacali, non è assolutamente sufficiente a risolvere il problema, anche per la precarietà dilagante che non permette loro di far valere le proprie ragioni senza temere ritorsioni. È necessaria una vera campagna di prevenzione perché i controlli ex post servono solo a dimostrare che vi sono molte irregolarità che portano a veri e propri omicidi sul lavoro.
La provincia di Teramo nel 2022 è risultata la peggiore tra quelle abruzzesi per morti ed infortuni sul lavoro, e le istituzioni a qualsiasi livello hanno l’obbligo morale di dare il proprio contributo per prendere provvedimenti non più rimandabili.
USB Abruzzo
Teramo, 18/02/2023