NAPOLI: CONFERENZA NAZIONALE SALUTE AMBIENTE
10 MAGGIO 2014: DA ILARIA ALPI ALLA TERRA DEI FUOCHI
HOTEL RAMADA - VIA GALILEO FERRARIS, 20
La scelta di dare vita ad una CONFERENZA NAZIONALE nasce dall'esigenza di fare il punto sulla condizione attuale dell'inquinamento ambientale, sulle misure sin qui adottate o non adottate, sulle iniziative di mobilitazione attuate e su quelle da attuare nel futuro prossimo, sulla condizione organizzativa di un movimento che deve uscire dalla frammentarietà attuale per costruire una vertenza nazionale specifica sull'ambiente.
Il ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin è il simbolo della gravità e della dimensione del problema dei rifiuti tossici e dell'inquinamento ambientale. Gli interessi che si mettono in moto sono tali che, non soddisfatti delle morti e delle malattie che provocano disseminando i rifiuti nell'ambiente, arrivano ad uccidere se vengono ostacolati. La vicenda di Ilaria e Miran dimostra la complessità del problema, le connessioni e le connivenze internazionali e nazionali che si sono create. La terra dei Fuochi è in stretta continuità con le vicende che hanno causato la morte di Ilaria e Miran.
Da anni assistiamo ad una vera e propria inflazione dell'uso del temine "bene comune ", ebbene crediamo che non possano esistere beni comuni se non si tutela il BENE COMUNE, che li contiene tutti : L'AMBIENTE.
Tale concetto non è assimilabile al concetto di territorio, ma lo include in un'accezione più vasta e completa. Per ambiente intendiamo il suolo, il sottosuolo, il soprasuolo, e quindi l'acqua, l'aria, il cibo prodotto e le condizioni socio-economiche in cui siamo collocati perché queste agiscono direttamente sull'ambiente stesso. La sintesi delle nostre richieste è evidenziata dall'accostamento della parola salute all'ambiente. Per salute non intendiamo solo l'assenza di patologie conclamate, ma l'aspettativa di vita dignitosa congiunta con l'aspettativa di salute che devono essere garantite dallo stato.
La politica degli annunci è un altro elemento di cinismo che tenta di contenere la domanda dei cittadini e trasforma il bisogno di salute in vetrina o, peggio, in affari. L'esenzione dai tickets sanitari per coloro che vivono nei siti inquinati, atto sicuramente dovuto, va di pari passo con la scelta di contenere l'entità e l'estensione di tali siti con verifiche ambientali pilotate e sempre e comunque rassicuranti.
Anche in questo caso portiamo a sintesi quanto già richiesto dai movimenti che hanno operato su questa tragedia sociale:
1) Lo stato di emergenza sanitaria è il primo atto che va richiesto in ogni situazione ambientale in cui si verifichino o si siano verificati rischi per la salute dei cittadini connessi all'inquinamento. Lo stato di emergenza sanitaria consente l'attivazione di misure concordate che permettono di contenere o ridurre il danno sanitario della popolazione. Ci riferiamo a :
2) È indispensabile la costituzione di OSSERVATORI REGIONALI SULLE CAUSE DI MORTE e del REGISTRO REGIONALE DEI TUMORI correggendo alcune storture non casuali del sistema sanitario. I decessi che avvengono fuori regione e che sfuggono al controllo epidemiologico, la certificazione delle patologie senza ricercare le cause che la hanno prodotte, la mancata identificazione del passato lavorativo dei pensionati. Tutte queste modalità ostacolano la possibilità di ricostruzione delle vere cause della malattia.
3) Lo stato di emergenza sanitaria presuppone la totale incompatibilità con i piani di rientro e di contenimento della spesa sanitaria. È anzi indispensabile un piano di investimenti che garantisca strutture sanitarie funzionali e funzionanti, dotazioni organiche adeguate, presenza capillare sul territorio.
4) L'individuazione di protocolli sanitari di prevenzione primaria, secondaria e terziaria e percorsi diagnostici terapeutici dedicati alla problematica, con la inevitabile esenzione di tickets sanitari e di qualunque concorso di spesa. Il tutto ovviamente presuppone la presenza di un sistema sanitario efficiente e presente.
Il progetto sembra ambizioso, ma è estremamente reale e non si può prescindere dalla sua realizzazione se si vuole veramente cominciare a contrastare l'inquinamento ambientale. Lo scudo mediatico della gestione della crisi economica sicuramente impone il problema delle risorse economiche per finanziare qualsiasi progetto. Anzi, in nome della crisi economica, vengono ridotte le misure di garanzia e sicurezza, si nascondono i dati rilevati sull'inquinamento ambientale e la dispersione di ogni tipo di rifiuto rischia di diventare la modalità privilegiata di smaltimento. Le soluzioni attuate o proposte, sempre in nome della crisi, sono spesso equivalenti all'inquinamento, parliamo delle megadiscariche, degli inceneritori e così via. Allora il problema delle fonti di finanziamento vanno ricercate, indicate e pretese. Sono sicuramente : IL DOVUTO RISARCIMENTO DELLE IMPRESE INQUINANTI, GLI INVESTIMENTI DELLO STATO PER LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA E I FONDI STRUTTURALI EUROPEI, prima che divengano preda di appetiti vari e variegati.