Parchi Nazionali in Abruzzo: la regione verde più grigia che c’è. Giovedì 16 conferenza stampa
Due importanti parchi abruzzesi, quello della Majella e del Gran Sasso e Monti della Laga, si trovano senza direttori nominati secondo le procedure di legge da lungo tempo.
Per il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, nonostante la nostra richiesta di trasparenza e per l’effettiva attivazione dell’iter di legge per la nomina del nuovo direttore, espressa lo scorso 26 aprile, per ragioni imperscrutabili, perdurano le nomine provvisorie, ma a scadenza indefinibile, in capo a figure “facenti funzione” individuate secondo criteri e modalità adattate alle convenienze del momento e che a breve saranno oggetto di specifiche attenzioni.
Nel caso della Majella, gli organi direttivi dell’ente Parco continuano, da ormai oltre 10 anni, nonostante le sentenze di censura del TAR Abruzzo e le numerose lettere di richiamo e l’annullamento di delibere operato dal Ministero dell’ambiente, a non indicare al MASE tre nominativi validi tra cui scegliere il direttore del parco sulla base dell’elenco di candidati iscritti all’albo degli idonei a ricoprire la carica e che avevano risposto al bando pubblico del 2013. Anzi, il parco l’ha fatto, ma solo nel 2018 e stranamente individuando solo i candidati ormai impossibilitati ad assumere la carica perché in pensione o per altre motivazioni. Di fatto la procedura è lettera morta mentre il Parco Majella è gestito da direttori facenti funzione in teoria provvisori che dovrebbero svolgere solo l'ordinaria amministrazione per un periodo di tempo ristretto, ma che in questo caso gestiscono l’ente da oltre una decade, senza colpo ferire, alla mercé degli amministratori di nomina politica del parco.
Siamo alla farsa e non a caso, di recente, alcuni dei candidati all’epoca legittimati alla carica, Giorgio Boscagli, Massimo Pellegrini e Dario Febbo, ormai pensionati, hanno fatto esplicita richiesta di commissariamento dell’ente al ministero, stigmatizzando il tutto come “un caso più unico che raro negli enti pubblici”, richiesta di commissariamento che USB condivide in pieno reiterandola.
Sembra vi sia un diktat che impedisca l’attivazione, per una ragione o per l’altra, di ogni procedura che consenta di uscire dal pantano e nominare un Direttore a norma di legge e che sia solo consentito “tirare avanti” con quello che c’è, fino a quando tutti i candidati alla selezione avranno raggiunto l'età pensionabile in modo da poter nominare a proprio piacimento i soggetti "predestinati".
L’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego ha già inviato in passato, al Ministero vigilante sugli Enti Parco, l’attuale MASE, agli organi di controllo e alla Corte dei Conti in più occasioni, ampi e circostanziati dossier contenenti la descrizione delle procedure che hanno portato alle nomine degli attuali direttori e facenti funzioni, riscontrando punti d’ombra e scarsa trasparenza amministrativa, facendo rilevare e contestando numerosi passaggi e per sollevare la coltre di grigiore che attanaglia ogni iter relativo. Vogliamo garantire trasparenza ed equità nell'operato della Pubblica Amministrazione e, per quanto attiene al Parco della Majella, abbiamo inviato due esposti circostanziati, l’uno al Tribunale di Sulmona e l’altro alla Corte dei Conti di L’Aquila nella speranza di porre fine alla sequela di procedure provvisorie che sminuiscono il ruolo del parco e non rendono giustizia al territorio abruzzese che vorremmo più verde e meno grigio.
Diciamo basta con le interferenze della politica locale sulle nomine tecniche dei direttori dei parchi che devono essere soggetti terzi e autonomi rispetto ai desiderata dei politici locali. Non accettiamo l'idea che i parchi possano essere le comunità montane del nuovo millennio.
Per questo motivo e per spiegare più nello specifico le nostre ragioni, la Federazione Abruzzo e Molise di USB Pubblico Impiego, organizza una
CONFERENZA STAMPA - GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE ORE 11:00
SEDE USB FED. ABRUZZO E MOLISE - VIA G. MEZZANOTTE N. 42 A PESCARA