Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga: la trasparenza, questa sconosciuta
Sempre meno trasparenti e sempre più discrezionali le procedure di nomina del Direttore, anche facente funzione, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
È stato pubblicato il 12 maggio 2023, l’interpello che interessa i 3 funzionari (solo 3!) dell’Ente Parco per candidarsi al ruolo di Direttore facente funzioni. L’incarico decorrerà dalla scadenza del Direttore uscente, ingegner Alfonso Calzolaio, ossia il 16 maggio, fino al completamento delle procedure di selezione, attraverso bando pubblico aperto all’esterno, per individuare la terna di nomi che sarà comunicata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la nomina del nuovo Direttore. In soli 3 giorni lavorativi (pur essendo nota da un anno la scadenza dell’incarico del Direttore Calzolaio) verrà dunque scelto il funzionario che avrà, fra gli altri, il ruolo di traghettare l’Ente da un Direttore ad un altro.
L’interpello richiama, ma solo in parte, in premessa la nota del Ministero dell’Ambiente, prot. n. 0019718/PNM del 1° ottobre 2014: “in casi eccezionali e per durata limitata, lo svolgimento delle funzioni proprie del Direttore, qualora questo sia cessato dall’incarico per qualsiasi motivo e, comunque, fino a nuova nomina, possa essere eventualmente preposto personale con contratto a tempo indeterminato, inquadrato nell’Area C”. Stranamente la nota Ministeriale è richiamata in maniera del tutto incompleta, in quanto il Ministero specifica chiaramente che il personale eventualmente incaricato deve essere non solo inquadrato in Area C, ma anche “titolare di posizione organizzativa”. L’omissione trova spiegazione (ma evidentemente non legittimazione) nel fatto che, contrariamente a quanto previsto dal Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi e diversamente da quanto sempre avvenuto fino alla nomina del Direttore Calzolaio, le posizioni organizzative non sono mai state attribuite, e dunque Calzolaio ha avocato a sé la responsabilità di tutte le Aree dell’Ente.
Eppure nel precedente interpello del 2017, quando il precedente Direttore Domenico Nicoletti aveva precocemente rinunciato all’incarico e bisognava dunque nominare un facente funzioni fino alla nomina del nuovo Direttore, la nota del Ministero era stata correttamente richiamata per intero, ed erano dunque stati interpellati tutti i funzionari di area C titolari di posizione organizzativa, estendendo la possibilità anche all’Ing. Calzolaio, nonostante fosse, e sia tuttora, inquadrato all’Ente in area B, ma titolare di posizione organizzativa, con attribuzione di mansioni superiori, per dieci anni, circostanza su cui questa O.S. sta svolgendo opportuni accertamenti. Sta di fatto che l’Ing. Calzolaio, in turnazione con gli altri funzionari interpellati, svolse il ruolo di facente funzioni, e questo fu, probabilmente l’esperienza che gli permise di entrare nella terna e, in seguito, essere nominato Direttore.
In questa situazione di mancanza di titolari di posizioni organizzative (del tutto anomala perché la nomina dei Responsabili di Area risultava già essere l’obiettivo della Performance del Direttore per gli anni 2018 e 2019) si dovrebbe dunque, come previsto dal già citato Regolamento, ricorrere per un facente funzioni di Direttore a “personale esterno all’Ente, purché lo stesso possegga i requisiti per l’esercizio delle funzioni del Direttore, e previo procedura di valutazione comparativa”.
L’interpello prevede che i 3 candidati inviino il proprio curriculum vitae, un documento di identità e “una sintetica relazione d’intenti”. Si prefigura dunque una procedura selettiva, con valutazione di elaborati oltre che del curriculum del candidato, per la quale allora sarebbe stato necessario prevedere criteri di valutazione, nomina di una commissione, nomina di un RUP ecc.. Al contrario, niente di tutto ciò risulta nell’interpello.
Ma non è finita qui. La candidatura (unitamente all’elaborato originale che determinerà la scelta del candidato, insieme al Curriculum) va inviata non al protocollo dell’Ente e non in plichi separati, in modo da consentire una valutazione obiettiva, bensì all’indirizzo di posta elettronica del solo Presidente, senza alcuna garanzia minima rispetto al corretto trattamento della documentazione in termini di trasparenza, anticorruzione e privacy.
Stupisce non poco tanta superficialità ed approssimazione in questa procedura, soprattutto alla luce di quanto già denunciato da questa O.S. in merito alle procedure di nomina di Calzolaio come Direttore. Ricordiamo infatti che l’Unione Sindacale di Base, ha fornito ampia ed esaustiva documentazione al Ministero e ai Consiglieri in carica presso l’Ente Parco, chiedendo di verificare la correttezza di molti passaggi che non sembrano rispettare i basilari principi di trasparenza ed equità. Il Ministero ha risposto confermando il diritto all’accesso agli atti dei candidati esclusi, accesso agli atti già tentato 3 volte e a cui l’Amministrazione non ha mai risposto.
Il Parco del Gran Sasso non sembra tuttavia un caso isolato, fra gli Enti Parco Nazionali, in quanto a carenza di trasparenza quando si parla di nomina del Direttore. Infatti, in una recente nota inviata da USB al Ministero e, per opportuna conoscenza, ai Consiglieri del Parco del Gran Sasso, si evidenzia come, negli ultimi bandi pubblicati, i criteri di attribuzione dei punteggi siano del tutto arbitrari, come nel caso della Val grande o dell’Arcipelago Toscano. Ciò in netto contrasto con una chiara linea di indirizzo del Ministero che invece chiede procedure rigorosamente trasparenti ed oggettive.
Come mai per concorsi di prestigio molto inferiore (si veda ad esempio il bando pubblicato recentemente dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise per 14 ausiliari Guardia Parco a tempo determinato per 1 anno) i criteri per l’attribuzione dei punteggi sono invece dettagliati e minuziosi? Le numerose segnalazioni, da parte di alcuni dipendenti dell’Ente a questa O.S., circa comportamenti escludenti, ritorsivi e mobbizzanti, hanno un nesso con queste domanda?
Infine, l’Unione Sindacale di Base desidera sottolineare che l’attenzione rivolta alle procedure di nomina è alta perché essa rappresenta un modus operandi che, purtroppo, spesso si riscontra anche negli aspetti gestionali che riguardano il territorio di competenza degli Enti Parco.
Riteniamo fondamentale il ripristino della legalità, a partire dalle procedure di nomina, per dare impulso e nuova linfa a Enti che sembrano sempre più in difficoltà.
USB Pubblico Impiego Federazione Abruzzo e Molise
Teodoro Pace
Silvio Di Primio
Pescara 14.05.2023