Sciopero generale: manifestazione a Campobasso ore 10:00 Via Genova n.11 alla giunta regionale del Molise
Bollette stratosferiche, rincari pesanti su ogni bene, crisi produttive, morti sul lavoro, contratti scaduti e non rinnovati, aumenti irrisori in busta paga, lavoro povero e precario. Il Molise sta affrontando una crisi economica gravissima.
È sotto gli occhi di tutti l’inerzia delle istituzioni regionali, nulla è stato fatto per monitorare la situazione del caro energia ed affrontare questo grave momento. I cittadini sono duramente colpiti dall’inflazione e soffrono condizioni lavorative insostenibili nel quadro di un complessivo stato di abbandono dei servizi pubblici. Il tutto in assenza di un qualsivoglia piano di sviluppo industriale che coniughi produzione e sostenibilità ambientale.
In occasione dello sciopero generale, USB Federazione Abruzzo e Molise, chiede con forza alle istituzioni regionali:
• Misure urgenti per aiutare le famiglie e sostenere i redditi con ogni risorsa disponibile;
• L’istituzione di un organismo regionale di monitoraggio del caro energia;
• Di incentivare il sistema di controllo della sicurezza sul lavoro, incrementando gli organici S.P.S.A.L. regionali e garantire l’incolumità dei lavoratori, che è sempre più a repentaglio;
• La stabilizzazione dei dipendenti forestali precari da parte della Giunta Regionale;
• La stabilizzazione dei precari da parte dell’azienda Molise Acque;
• Per una sanità pubblica e di qualità ;
• Un piano straordinario di edilizia pubblica per soddisfare i bisogni abitativi delle famiglie a basso reddito e calmierare il mercato immobiliare;
• Di prendersi carico delle gravi difficoltà dei lavoratori immigrati per ottenere la tessera sanitaria e il permesso di soggiorno, predisponendo regole chiare e univoche per tutti gli uffici di competenza;
• Che ci si opponga all’installazione di trivelle per l’estrazione del gas davanti alle nostre coste, che non producono nessun vantaggio per i cittadini ma solo gravi danni ambientali;
• Che ci si opponga al progetto di “autonomia differenziata” in fase di discussione nel governo, che realizzerebbe una secessione delle regioni ricche a scapito di tutte le altre, in palese violazione al dettato costituzionale.